15 Ottobre: una risposta alla crisi del sistema ........


15 Ottobre: una risposta alla crisi del sistema per il rovesciamento
del modello di sviluppo a favore di un sistema fondato sui beni
comuni, la ridistribuzione reddito e il diritto al lavoro, fare pagare
il debito e la crisi a chi li ha provocati.

Il 15 ottobre ha visto in tutto il mondo la nascita di un nuovo
protagonismo sociale. Milioni di cittadini ovunque, in tutti i
continenti, hanno manifestato per difendere i diritti, messi a rischio
dalla crisi del sistema fondato su finanza speculativa, competitività
e produttività.

In Italia si è registrato il numero più alto di partecipanti, a
dimostrazione della straordinaria vitalità dei movimenti e della
società civile italiana. Cinquecentomila persone sono andate a Roma
portando le loro proposte e la loro indignazione, con l’obiettivo di
partecipare alla nascita di un movimento contro la crisi del sistema e
chi l'ha provocata.

Con la manifestazione del 15 ottobre e le manifestazioni del 24
Settembre (2° giornata della collera) promosse da Cub e immigrati noi
lavoratori abbiamo definitivamente revocato a banchieri, governi,
padroni e sindacati concertativi ogni titolo a rappresentarci.

Lavoratori e lavoratici, studenti, ricercatori, precari, famiglie,
pensionati, artisti, associazioni, comitati territoriali,  forze
sindacali , sociali e politiche : un’Italia plurale ieri si è
manifestata contro le politiche di austerità e per cambiare le
politiche economiche in Italia ed in Europa.

CUB vede nella riuscita della manifestazione un segnale positivo: la
premessa per una forte mobilitazione sui luoghi di lavoro, nelle
singole città, nei movimenti contro il degrado delle condizioni di
lavoro, la precarizzazione, la devastazione del territorio e per la
difesa del welfare.

Proprio perché siamo convinti nella necessità di una mobilitazione
radicale, riteniamo un grave errore la scelta di chi ha voluto
sovrapporsi alla volontà della grandissima maggioranza dei
manifestanti, alimentando lo scontro di piazza. La rivolta sociale è
efficace solo se si accompagna alla chiarezza degli obiettivi ed alla
capacità di tenere unito il movimento rispettandone la varietà e la
ricchezza.

Più gravi sono però le responsabilità di chi ha gestito le forze
dell’ordine scegliendo di blindare i palazzi del potere e di attaccare
indistintamente, in piazza S. Giovanni, col risultato di  seminare
panico e feriti tra la folla dei manifestanti presenti.

Quella gestione della piazza fa sorgere il dubbio che si cercasse il
pretesto per riesumare legislazioni speciali ed impedire ogni
manifestazione di dissenso.
Sia chiaro che ci opporremo alla pretesa del governo di rendere
praticamente impossibili le manifestazioni e di blindare le
mobilitazioni future.

La permanente gravità della crisi e le ricette capitalistiche che
continuano a imporci, sono i motivi che ci spingono a continuare la
lotta per  del il rovesciamento del modello di sviluppo a favore di un
sistema fondato sui beni comuni, la ridistribuzione reddito e il
diritto al lavoro, in collegamento con la protesta globale che
mantiene e rafforza l'opposizione alle politiche liberiste e
guerrafondaie.
 
Confederazione Unitaria di Base