Tra i grandi paesi Ue la nostra è la performance peggiore, a dispetto delle «chiacchiere» di Tremonti

di Joseph Halevi

Il Pil torna a arretrare. In Italia crollo del 4,9% nel 2009
Il Prodotto interno lordo (Pil) non rappresenta un dato qualitativo di benessere ma un'indicazione approssimativa dello stato della dinamica capitalistica. E in un'economia capitalista la dinamica dell'occupazione e disoccupazione è collegata a quella del Pil, tenendo conto dell'andamento della produttività (per non essere frainteso: più è elevata la crescita della produttività rispetto al Pil, più debole è la dinamica occupazionale). Gli ultimi dati pubblicati da Eurostat presentano un quadro diametralmente opposto a quello in cui indulge il ministro Giulio Tremonti. Eurostat riporta i dati della variazione del Pil dei 4 trimestri del 2009 sia su base annua che da un trimestre all'altro. Mancano all'appello del quarto trimestre i paesi scandinavi, Belgio, Lussemburgo, Irlanda, Polonia, Slovenia e Malta. 
Per i paesi in cui la serie è completa emergono due spartiacque in Europa: una zona da grande depressione in caduta libera ove il pil crolla mediamente di circa il 14-15% su base annua. Quest'area racchiude i paesi baltici. In una zona intermedia si situano Romania e Bulgaria con con un tonfo annuo per il 2009 del -5% per la Bulgaria e di circa il -7% per la Romania. Ma sia i baltici che i balcanici sono paesi satellitari con economie destrutturate dal crollo dell'Urss e mai ristabilite. Anche l'Ungheria si situa in tale gruppo con una caduta del 6,2%.
Arriviamo quindi ai paesi realmente importanti d'Europa, quelli della zona dell'euro e la Gran Bretagna. I più colpiti dalla crisi sono la Finlandia e l'Irlanda. Tra i grandi paesi la Francia subisce un calo annuo del -2,2%, la Spagna di circa il -3,9, mentre Regno Unito, Germania ed Italia calano tra il 4,8% ed il 4,9%. L'Italia è tra le grandi economie europee sia per numero di abitanti che per la produzione. In tale quadro l'andamento economico è negativo quanto quello della Gran Bretagna. Ma il quadro peggiora se si considera l'andamento dell'ultimo trimestre 2009 rispetto a quello immediatamente precedente. In Francia il quarto trimestre ha visto un aumento del pil dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti mentre nel Regno Unito l'incremento è stato appena dello 0,1%. Infine in Germania la variazione è stata nulla: nessun incremento. Per l'Italia Eurostat dà il peggior dato rispetto ai tre grandi paesi summenzionati. Nel nostro paese durante il quarto trimestre il Pil ha ripreso a calare rispetto ai mesi precedenti. Infatti la riduzione è stata del -0,2%. Riassumendo quindi, tra i maggiori paesi industrializzati d'Europa l'Italia ha insieme alla Germania la peggiore performance su base annua. Inoltre raffrontando l'andamento del quarto trimestre rispetto al terzo l'Italia è l'unico tra i quattro grandi europei ad avere un andamento negativo(-0,2%). Stando così le cose ci troviamo di fronte a responsabili politici ed economici che raccontono delle storie inventate di sana pianta. I sindacati hanno ragione nell'esprimere valutazioni negative. Anzi lo fanno in maniera fin troppo educata e con queste controparti l'educazione non paga.